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mercoledì 4 novembre 2009

METTI UN SERA A CENA…

Lo confesso, mi piace camminare, specie se sono da solo.
Quando cammini, o meglio ancora passeggio, mi perdo nei pensieri e talvolta mi scordo anche dove sto andando ed il motivo! Non poche volte, uscito per una meta, mi sono come svegliato dai pensieri e mi sono ritrovato in tutt’altro posto. E che ci faccio qui? Che dovevo fare? Ah, ero uscito per il mare e qui sono in collina. Bella la collina! E me ne torno a casa.
Ieri sera, uscito da casa di amici, dove ho cenato, ritornavo a casa mia, a piedi: erano le 23.50; la sera si cammina che è una favola, poche auto, poca luce, poche distrazioni…: i pensieri sono sotto torchio!
A casa di Elena e Eduardo la cena è buona, leggera e frugale (ma non è mancato – dulcis in fundo - un dolce alla cioccolata; che spettacolo!!).
Tornandomene a casa, pensavo di loro: sono sposati, hanno quattro figli, sono impegnati, lavorano, hanno amici, sono persone attente alle cose della società, ecc. Mi chiedevo, “ma ‘sti ragazzi che sono?” “Che cosa è una famiglia?”
Ecco, da subito, quello che, istintivamente, mi sono detto: non è un gruppo riproduttivo! E ripensando ai loro discorse, e a come si scambiavano le rispettive idee con franchezza e cortese autonomia, mi convinco che la famiglia è un laboratorio! Un luogo, cioè, dove con alcuni elementi naturali, si riesce a fare tanto, a produrre “prodotti” anche nuovi, innovativi, importanti, belli come le cose semplici ed essenziali. Una coppia non è una “lamiera sagomata”, come il mio amico Giovanni – presto ingegnere – dice delle automobili…; non va soggetta alla moda di turno!
Gli elementi base dei miei ospiti li ho visti bene: forza interiore, volontà di conservare il senso di un rapporto, normalità, serenità, pur non mancando nuvole, capacità di dire le cose, senza pretendere che siano accolte tutte allo stesso modo e profondità (una cose è dire che ci si vuole bene, altra che la Spal sia la migliore squadra del campionato di calcio!). Lui e lei, assieme, caparbi e ricchi di un tesoro, che spesso si perde di vista…, la famiglia! Lei, dal corpo minuto, dal viso sereno, come le cose antiche, detiene fortezza, e trasmette potenza a chi la guardò da vicino nel giorno del Sì. Lui, tenero senza lacrime, e con una voglia infinità di tenacia, nonostante i dilemmi….
La famiglia è un laboratorio, sì…; ma non è il luogo delle sole e continue analisi di ogni particella minima, dove parole, pensieri e silenzi sono analizzati, classificati e “imprigionati” nella presunzione di conoscere l’altro, di possederlo, di “averne esaurito l’incontro e la scoperta”, perché la coppia non è luogo delle sole parole, ma anche dei silenzi ascoltati, rispettati… delle soluzioni attese, con pazienza, affetto e misericordia!
La coppia amorosa non è una prigione ideologica, non è un castrazioni infiocchettata, tra due amici-amanti non ci si limita, e non ci si perde, nell’analisi di sé, ma si elabora, si scopre, e si producono cose anche impreviste, provvisorie, … perché, accade, che una mela dimenticata in un armadio, la si ritrovi, dopo qualche giorno, con la muffa… e magari si scopre la penicillina… di un amore!

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