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domenica 1 novembre 2009

Il nostro nome...

Chi crede più nell’amore?
Sì, molti ne sentono il bisogno, il fascino, l’importanza… la necessità…; ma - poi – chi ci crede? Chi si affida ad esso? Chi sacrifica ore del proprio giorno, giorni della propria vita per l’amore?
Quanti sacrifichiamo l’amore per i nostri giorni, per il nostro lavoro!
Quanti sacrifichiamo i nostri amori per le attività, per il capo, il partito, i soldi, il potere: le apparenze!!

Credere all’amore! Eh, sì: è ‘na parola!!
Quando avevo venti anni, incontrai Silvia che me ne parlò. Mi bruciò.
La sentivo parlare e vive per il suo innamorato: era pazza di lui, e tutto veniva dopo di lui e nulla era valido o buono senza averlo visto con lui.
Non si usciva, non si studiava, non s’intraprendeva un nulla se non lo aveva visto con lui.

Credere all’amore! Ma chi ci crede!!
Nelle nostre società dove ci prendiamo e ci lasciamo, dove saliamo e scendiamo da storie, incontri, affetto, come ci si cambia la camicia…
Da noi quanta fatica… nell’amare…, vedi alcuni segni, ma molte cicatrici delle nostre società restano conficcate dentro… e l’ammalano nel profondo!

Credere all’amore?
E’ un invito, è un’urgenza: è la nostra stessa fede!!

Ma chi vive di superficialità, di tiepidume, di furti di affetto, di imbroglio, come può capire? Per alcuni l’amore è slogan, è una serata a far casino, una bevuta, un incontro con la pelle altrui senza neppure conoscere le ossa dell’altro…

Si rischia di confondere le prestazioni con la donazione, con l’abnegazione, l’importanza dell’altro che è rilevante solo se serve a me, ai mie scopi, ai miei bisogni!
Non ci si avvede che tutto ciò ci porta tutti al ribasso della vita, che è bellezza, incontro, amore!

Noi Cattolici celebriamo la festa di TUTTI I SANTI.
Che cosa significa ciò? Facciamo un panteon generale, così non dimentichiamo nessuno degli uomini e delle donne che la Chiesa ci addita a modello?

No!
Noi celebriamo la vita! Ma quella scritta tutta in maiuscolo, celebriamo cioè l’amore!
I Santi sono gli uomini e le donne che fanno creduto all’amore, ma sul serio! L’hanno seguito, gli hanno consegnato i loro giorni, le loro mani, i cuori, al vita, l’intelligenze, la loro miseria e si sono accomodati nell’amore!
Sì, accomodarsi nell’amore!! Ecco cosa è creder all’amore: mettersi nell’amore e non spostarsi più!

Ma credere nell’amore non è solo per i giorni belli, per la pasqua della vita! Si crede nell’amore, sempre! Soprattutto quando incontri il tuo Venerdì Santo, quando introno e dentro è buio, e tu gridi - nel tuo silenzio – la solitudine, la tua ferita, il fallimento, la paura di non farcela, lo stupore che fa male di essere povero e incapace.
Lì, proprio lì’… devi credere all’amore e non muoverti da lì! Resta fermo, fisso, inchiodato a quell’amore che hai scoperto magari moto tempo fa… e restagli fedele…, perché l’amore trae beneficio nel nascondersi per dare compattezza alle nostre giornate fatte spesso di banalità.

Credere all’amore è credere che l’amore è l’unico Dio della nostra vita, breve o lunga che sia! E per l’amore che vogliamo vivere, con amore e per amore vogliamo frequentare questa vita… in compagnia di tanti.

Se vivremo così, avremo un segreto, una forza che Gesù stesso dono a quanti si fidano di un Maestro che dalla croce ha insegnato che Dio è abisso di amore, che Dio si chiama amore e noi siamo e dobbiamo portare il suo nome, Amore!



(dal diario, “Tutto comincia dalla fine”)

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