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venerdì 2 dicembre 2011


LA MEMORIA… UN BUON MOTIVO PER ESSERE MERIDIONALISTI!

Cari amici,
alcuni potrebbero credere che il mio interesse, come quello di tanti come me, per il Sud e la nostra storia passata e futura, sia dettato da nostalgie…, dal desiderio di disseppellire i morti e prendere le bandiere e le vesti dei cadaveri, per dar loro nuova vita, finta vita. Non è così! Sarebbe un errore, è un orrore!!
Personalmente, e tanti con me, il mio interesse non è alla storia del passato, alla storia, di ieri. Non sono interessata al passato: ho sete di futuro!
Ma non c’è futuro! Se non un eterno presente di miseria morale e sociale, politica ed economica. Miseria vestita di assistenzialismo e lavori pubblici,  spartizioni e di falsi storici, atti a sfiancare il Sud di Italia, che non “dovrà mai più rialzarsi!”
Allora noi Insorgiamo! Insorgiamo contro le rese a mani alte; contro chi vorrebbe – e ben è riuscito con molti sprovveduti – a farci vergognare della nostra storia, di ieri, e – oggi - ci accusa di essere fannulloni, caotici, principianti, inconcludenti.

Vedete, nessun popolo che ha costruito il suo passato (e il suo futuro), la sua civiltà, sull’acqua, e da quell’abbeveraggio ha alimentato campagne e culture, commercio e scambi…; nessun popolo che trae ricchezza e sviluppo da un fiume, non ne cerca le fonti, l’origine… fosse anche per lo stupore di conoscere la genesi… di tutto! E penso all’Eufrate, al Tevere e alle civiltà si di esse nate. Penso al Nilo, di cui nel “corpo di Napoli” c’è una raffigurazione ellenistica, e alla civiltà millenaria di Egitto.
Ecco, cercare le sorgenti, questo è anche il Meridionalismo. Non è recriminazione di un passato e basta; è conoscenza, è domanda, è stupore di capacità di un popolo non annesso di costruirsi il proprio presente, di progettare il futuro. Ed ecco i primati del popolo Napolitano!

E’ questo che fa un meridionalista!! Cerca la genesi, le cause, di ciò che vive, di ciò che vuole cambiare o conservare o migliorare.

Ma per fare questo bisogna uscire da non pochi stereotipi, frutto di una “cultura politica”, che ci narra di negri-fatti-per-lavorare; bianchi-atti-al-comando; donne-non-buone-a-nulla; gli-stranieri-tutti-delinquenti; sicilia=mafia; Nord=lavoratori; Svizzeri=precisi- ordinati; Napoli=pizza-e-mandolini; Tedeschi=disciplinati… Italiani=bravagente!

Un meridionalista prima di festeggiare i 150 anni di annessione, si chiede perché accadde che uno Stato sovrano e libero, indipendente ed autonomo fu invaso e violentemente stretto ad un altro, con il quale non condivideva nulla! Il Piemonte non unì, ma conquisto il Sud! E questo Pese è restato un doppio paese!!
Un meridionalista si chiede – si deve chiedere - perché se il Sud era arretrato aveva università, scuole, ospedali, commercio, industrie, oro, era lo stato più ricco di Italia…, fu soccorso da oscuri salvatori: di chi e da che?
Se il Sud Italia era così mal messo, come mai ci sono voluti anni di guerre e di stragi; leggi speciali, occupazioni militari, stragi di stampo nazifascista?

L’annessione ha creato l’emigrazione; ha cancellato lo Stato e ha affidato alla criminalità il territorio.
Mi viene il sospetto che il sistema stalinista di criminalizzare l’avversario era già in uso da Cavour e Co!

Se il Piemonte, i cui atti parlamentari erano in lingua francese, era così alto in grado…morale, perché mentre si parlava di federalismo, di eliminazioni dei dazi doganali, mettono i piedi sul tavolo? I Piemontesi non conoscono onore e creanza, produce, con gli Inglesi, il mito di uno Stato che è la negazione di Dio.
Affermeranno Dio le stragi di Pontelandolfo e Casalduni? E chi era quella bella personcina di Cialdini: «Di Pontelandolfo e Casalduni non rimanga pietra su pietra.»
E Cosa c’èra e cosa accade a Pietrarsa?
Sono l’affermazione della giustizia degli uomini e di Dio la fortezza di Finestrelle?
Danno gloria alla giustizia il saccheggio del Banco di Sicilia e di Napoli?
E Bronte? Chi la ricorda?


Ma voi che leggete, voi che sorridete, voi che pensate che si stiano inseguendo fantasmi…, conoscete i luoghi e cosa videro le località di cui vi scrivo?

Conoscete Mongiana? La terza regione più ricca di Europa!


Un meridionalista non cerca scuse, cerca il futuro, l’indipendenza per una nuova Italia!
E mentre, in questo effluvio di bandiere e fanfare stanche e senza passione per 150 di annessione, qualcuno parla di “Una Italia unica e indivisibile”, io vedo il futuro solo in una Italia molteplice e unita!