Come prete, e perché tale, incontro molte persone e tanta gente. Da tali incontri, che cerco di vivere come in un teatro, fin quanto non entriamo nelle cose Altre del cuore, qualcuno pensa che ne dovrei uscire compiaciuto e/o carico di domande. Invece no! Spesso resto volentieri un attimo con me stesso, e lí ricordo il senso di tutto quanto sono e faccio...
In realtà, poi, trovo in me i segni di una distanza - che non sia sufficienza- di un lontananza, di una differenza che, talvolta, arriva a farmi sentire avversario... all'opposto di attese e pensieri di taluni che incontro.
Ora come prete a me è chiesto di nascondere, dissimulare, tutto ciò... Cosa penserebbe la gente di questi miei sentimenti? Credo che non perdonerebbe.
Ed allora, nell'ambito del politicamente corretto, eccoci ad ascoltare e vedere spettacoli assurdi, come le due brave donne che in Sacrestia aggrediscono il prete di turno ché la loro casa non é stata benedetta. Che hanno ascoltato la risposta del prete? No! Ma neppure ha avuto spazio per dire qualcosa. Anzi, bisognava vedere ed ascoltare: era come una commedia dell'arte!
" Noi siamo cattolici, ma ditelo se non ci volete, che cambiamo chiesa (quella accanto ha i saldi!). Noi ascoltiamo molto più di quanto diciamo..."
E di fatto, non hanno ascoltato nulla, ché nulla hanno permesso replicare!
" che, non su da' più la mano?"
Veramente non volevo imporre il mio saluto, visto che volevate parlare con un prete; vi ho salutato con un buon giorno"
"Sí, va bene. Ora non si saluta più!"
- ma scusate, siete venute a parlarmi o a lamentarvi?
E qui giù parole, discendenze, appartenenze, glorie, casati...
Ecco. Queste sono le persone che io annovero tra i "fratelli clienti", che si commuovono per un cane maltrattato, ma non si fanno scrupolo di essere ruvidi con gli altri; sono clienti che adotterebbero un cane abbandonato, ma non aiutano nessuno, a meno che questo non porti loro fama e visibilità.
I miei fratelli hanno un Dio crocifisso nei loro cuori, non appeso al collo!
I miei clienti hanno come Dio se stessi... Ed io sono loro avverso, distante, estraneo.
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