Pagine

giovedì 10 giugno 2010

ALLA FINE VIENE L'INIZIO!

In queste sere, “frate asino” mi ha svegliato varie volte e ho dovuto un po’ vegliare qualche malanno… passeggero. In queste veglie è normale per me pregare Maria, amica del cuore, amica di sempre. E mi ritrovo a pregare in modo particolare per la stanchezza dei buoni…, ché il loro dolore, la loro spossatezza, arriva alle orecchie del mio servizio di parroco. Magari in alcuni la stanchezza è dettata anche dal lungo servizio che in questi mesi ha svolto ed offerto.
Al termine di quest’anno sociale 2009/10, non voglio volgere lo sguardo indietro, a quanto fatto e a quello che potevamo fare… meglio!

Di solito, in questo mese di giugno, le parrocchie vanno a terminare le loro attività, e i campi scuola o i campi scout segnano la chiusura delle attività, in vista della ripresa settembrina.
Confesso che avrei voluto, al termine della scuola, per i giovanissimi un’opportunità inedita, ma pare che, per ora, non si riesca…, quest’anno; ma l’anno prossimo –Deo adiuvante- dovremo fare, dovremo essere più vicini ai giovanissimi; questi restano la parte più fragile e meno seguita della nostra comunità. Dai giovani tutti abbiamo attese, ma è difficile che ci attardiamo con loro e per loro…, magari solo per fargli capire, vedere, che li si vuole bene!! Il servizio Scout e l’animazione e la formazione di Azione Cattolica hanno dato vita a tanta presenza, a tanta fraternità!

Come dicevo all’inizio, non voglio guardare al passato, piuttosto muovermi più il là, dove è il futuro, cercare la soglia della speranza ed abitare la fiducia.

Molte cose abbiamo ancora da fare e da essere! Da dove cominciamo?
Io punto sulla scelta di essere ancora, e meglio –se sia possibile-, vicino; con meno pretese, meno durezza e più gioia, più fraternità, con coloro con i quali sono a spezzare il medesimo pane della fede, della speranza, della lode.
Poi, dobbiamo metterci anche a fare, dobbiamo continuare le nostre attività.
In primis, la Catechesi, il servizio cioè della fede trasmessa e testimoniata, con la Parola, la Liturgia, la Tradizione, il Magistero.
Poi, la Carità, cioè l’attenzione a quanti tra noi richiedono una mano, di un ascolto, di un vestito, di sostegno.
Non potrà mancare l’animazione sociale, attraverso la cultura, i mezzi di comunicazione, la scelta di servizio sociale e politico, per il territorio e l’ambiante, perché ci sia una vera ecologia della persona per e nella natura.

Un ringraziamento a Dio, e ai tanti che danno una mano, per il servizio delle docce, per i Centro Ascolto, la Caritas, il Consultorio medico, ecc.: quanto ancora, in futuro, potremo ancora fare!

Ma cosa faremo domani? Non lo so. Domani la Provvidenza ci precederà, e –domani- faremo il bene di domani! Oggi ci tocca avere in cuore tanta gratitudine per il tanto bene che si è fatto: i catechisti hanno accompagnato ragazzi e giovanissimi all’Eucarestia e alla Cresima. Alcune famiglie hanno dato corpo al gruppo delle Famiglie in Coro; molti giovani universitari hanno offerto tanto del loro tempo al camminino Scout, non pochi, il sabato, erano a servire poveri e ammalati; questo e tanto altro si è fatto, non cercando mai la spettacolarizzazione o le luci della ribalta, ma sotto gli occhi di Dio, per amore suo, con la forza della sua chiamata a servire lui negli altri.
Molti abbiamo sperimentato che servire Dio è un onore!

L’anno prossimo la Provvidenza già mostra alla nostra comunità parrocchiale alcune linee di orientamento:
• Cercheremo di mettere su un oratorio… più stabile. Chi si sente disponibile si faccia già avanti!
• Metteremo su una ludoteca per bambini dai sei mesi ai cinque anni.
• Vorremmo potenziare il sistema di ausilio per i poveri, aumentando le riserve di cibo da distribuire loro.
• Convocare altri al servizio.
• Creare un Consiglio di Comunità Pastorale.
• Potenziale il consultorio medico per i poveri.
• Aumentare la raccolta dei tappi per la Tanzania.
• Aumentare la raccolta dei cellulari rotti, per l’operazione Magis pro Africa.

Queste sono le linee del fatto e del fare, frutto di quanto Dio mettere nei cuori e nelle intelligenze della nostra comunità cattolica di San Gaetano, invocato “Padre di Provvidenza”. Andiamo a chiudere le attività dell’anno nella serenità che il bene è tanto, il bene è forte, e Dio è sempre all’opera, e sempre suscita cuori ed intelligenze perché cresca e si affermi la fraternità universale. In tale opera siamo tutti chiamati…, anche ora che tutto va a fermarsi, a riposarsi…, perché alla fine si va sempre a ricominciare!

Mariano

Nessun commento:

Posta un commento